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ZABARGAD : l’isola delle pietre verdi Distante 150 miglia di navigazione a Sud di Marsa Alam, 28 miglia Sud-Est dalla Penisola di Ras Banas e 8,6 miglia Nord dal Tropico del Cancro, Zabargad è situata nel Mar Rosso meridionale, in prossimità del confine con il Sudan e precisamente secondo le coordinate GPS : 23° 36’ 16’’ di Latitudine Nord e 36° 11’ 42’’ di Longitudine Est. Frutto dello sconvolgimento geologico, prodotto in milioni di anni da un’intensa attività magmatica, che le ha conferito un aspetto arido e selvaggio, caratterizzato da alcune formazioni rocciose variopinte, corrugate e contorte, una delle quali si eleva sino a sfiorare la quota di 235 metri s.l.m. (Periodot Hill), l’isola – priva di acqua dolce, coperta solo da una scarsa e bassa vegetazione, esposta ai venti settentrionali ed ad un sole cocente – è tuttora il regno incontrastato di molte specie di uccelli, specialmente predatori come Aquile, Falchi Pescatori e Falchi della regina, che qui nidificano numerosi. Camminando, invece, lungo la grande spiaggia – adiacente un vecchio molo, unico approdo possibile – sul lato Sud dell'Isola è possibile osservare numerose orme simmetriche delle tartarughe marine che vi giungono numerose per deporre le uova. Famosa anticamente presso i Faraoni Egizi e presso i Romani per i suoi giacimenti minerari di Periodoto, meglio conosciuto come “Olivina”, un neosilicato di magnesio e di ferro, con un’alta percentuale di nickel che dona ai cristalli di olivina un caldo colore verde, ai primi del ‘900 per un breve periodo fu riaperta l’attività mineraria; zona militarizzata per molti anni, dal 1998 è stata riaperta al turismo controllato come Parco Marino e Terrestre, sottoposto ad una vigile e severa tutela ambientale. L’isola, di forma pressoché triangolare con i lati di circa 3 km. di lunghezza, è circondata da un’estesa barriera corallina semi-affiorante che ha favorito la formazione di una bellissima laguna interna di sabbia bianchissima e l’acqua di splendide tonalità blu-turchese, in pieno contrasto con la bellezza selvaggia della parte terrestre. La morfologia della barriera è costituita da un incessante susseguirsi di pareti che ripide si perdono per oltre – 50 metri nei fondali limpidissimi di un mare blu intenso, alternandosi a spaccature, anfratti e plateau madreporici, pattugliate incessantemente da carangidi, barracuda, tonni e varie specie di squali. Immergendosi nello specchio d’acqua antistante il vecchio molo che poggia su un fondale di circa – 25 metri, si nuota in mezzo ad una distesa di varie torri madreporiche, ornate da larghi ombrelli di acropore e di estrose cupole di goniopore, spesso dimora di grosse cernie, sino a raggiungere il relitto del Khanka – una nave da trasporto russa lunga 70 metri – che, pavesata a festa dai coralli molli ed incrostanti, riposa appoggiata con una fiancata sulla barriera.
ROCKY ISLAND : altra piccola perla di questo itinerario E’ un piccolo isolotto corallino di origine fossile a circa 1/5 ora di navigazione e 1,5 miglia in direzione Sud-Est; di forma ovale con una superficie emersa alquanto piatta di 100 metri di larghezza per 200 metri di lunghezza s’innalza per poche decine di metri dal mare, circondato da un reef affiorante, le cui pareti in ogni versante ripide sprofondano nel blu a quote da capogiro… toccando i -1000 metri di profondità! E’ un vero paradiso subacqueo, dove le imponenti pareti madreporiche fondono le loro forme rugose con i colori di grandi ventagli di gorgonie rosse, rami di corallo nero ed alcionari multicolori, in un insieme di rara ed indimenticabile bellezza, offrendo così alla vista degli scenari spettacolari dove si esibiscono senza pause: aquile di mare, carangidi, tonni, barracuda, mante, squali grigi, squali coda nera e frequentemente squali martello di ragguardevoli dimensioni, veri signori di questi ripidi pendii a picco nel blu profondo.
DOLPHIN REEF : denominato in arabo “ SATAYA REEF “ Situato a circa un giorno di navigazione verso Sud dal porto di Ras Qulan ed a poche miglia a Nord dall’imponente promontorio di Ras Banas, rappresenta la dorsale madreporica più estesa del sistema corallino Fury Shoal; a forma di ferro di cavallo questo reef, lungo circa 3 km. e largo non più di 200 metri, delimita e racchiude con il suo versante sud-orientale una vasta e trasparente laguna sabbiosa profonda al massimo – 10 metri, dove diversi anni fa sono state rinvenute numerose anfore di epoca romana, oggi residenza abituale di un branco stanziale alquanto numeroso di delfini (Stenella longirostris) che con le dovute ed attente accortezze è possibile avvicinare e fotografare. Le immersioni solitamente si effettuano lungo il versante esterno esposto al mare aperto, dove la parete nord-occidentale – inizialmente ricca di alcionari multicolori e madrepore multiformi - prosegue con un aspetto prevalentemente sedimentario, mostrando alcune calate franose di sabbia corallina, sino a poggiarsi intorno ai – 80 metri su una stretta cengia corallina, per poi perdersi ripida negli abissi. Frequenti gli avvistamenti: in superficie di tartarughe marine (Chelonia mydas) e nel blu profondo di pesce pelagico, tra cui carangidi e tonni, ma soprattutto squali grigi e squali martello.
SHAB’AB MAHSUR E’ un piccolo isolotto corallino a circa 1/5 ora di navigazione da Dolphin reef, di forma quasi ovoidale leggermente schiacciata ed allungata, con i lati più lunghi esposti a Nord ed a Sud che sprofondano nel blu intenso con ripide pareti, intagliate da grandi anfratti ed abbellite da artistici candelabri color ocra dei coralli di fuoco e variopinti alcionari, mostrando - specialmente nei primi – 30 metri - un’esuberante vita corallina ed un incessante passaggio di grossi pelagici. Le due estremità del reef di Nord-Ovest e di Nord-Est mostrano una concentrazione di vita decisamente maggiore, con frequenti avvistamenti di pesce pelagico, tartarughe, barracuda e specialmente squali grigi e squali martello che incuriositi risalgono dal blu profondo; in particolare antistante la punta di Nord-Est affiorano dei piccoli reef satelliti, costituiti da interessanti torrioni madreporici, in uno dei quali si apre una piccola grotta subacquea passante.
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